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Negli ultimi anni i disturbi legati al comportamento alimentare registrano un sensibile aumento nel mondo occidentale e suscitano crescente preoccupazione.
In particolare l'anoressia e la bulimia nervosa ,a livello epidemiologico, ricorrono con maggiore frequenza nei soggetti di sesso femminile ma oggi è possibile riscontrare un aumento di questo disturbo anche nella popolazione maschile.
Se l'anoressia è caratterizzata dalla drastica riduzione dell'assunzione quotidiana di cibo, a volte accompagnata da condotte di eliminazione quali l'uso di lassativi e diuretici, dal distacco emozionale e dall'assenza di preoccupazioni verso il digiuno e il dimagrimento, la bulimia presenta caratteristici periodi di diete rigide alternate a periodi di frequenti abbuffate, spesso seguite da vomito auto indotto e da un vissuto emozionale accentuato da ansia e depressione dopo ogni abbuffata.
Le due sindromi alimentari, pur differenziandosi in quadri clinici distinti che implicanotrattamenti specifici, condividono alcune manifestazioni sintomatiche, tanto che si tende a ipotizzare un continum trai due disturbi e a includerli nella categoria nosografia più generale di Sindrome Anoressico-bulimica.
Oltre a realizzarsi talvolta una commistione e coesistenza delle due forme, in comunepresentano alcuni elementi, quali la fobia di ingrassare, che per l'anoressica si esprime attraverso la sottonutrizione e perla bulimia mediante le abbuffate accompagnate da vomito auto provocato.
L'alterazione nella percezione del peso e delle forme del corpo e la distorsione del riconoscimento delle esperienze sensoriali in genere, è un altro elemento comune. Inoltre, il periodo di esordio, in entrambe le forme, avviene generalmente tra 14 e 18 anni.
Tra le differenze, invece, si evidenzia come l'atteggiamento anoressico sia di accettazione ed esibizione del disturbo stesso, quasi una ricerca esasperata di una magrezza ostentata, mentre l'atteggiamento bulimico è caratterizzato dal rifiuto disperato dell'impulso a mangiare seguito da un sentimento di vergogna.